Quanto ne abbiamo parlato, ma si sa, più è grande l’affetto e più sentita sarà la delusione. Dopotutto l’amore finisce quando torni a salutarti e non mentre ti odi guardandoti dai lati opposti di uno stadio.

Stefan De Vrij, un tradimento alle spalle mentre si erano accese le speranze di una sua permanenza, un fallaccio che regalò il rigore a Mauro Icardi mandano proprio l’Inter, futura squadra dell’olandese, in Champions ai danni della Lazio.

Scuro in volto, le lacrime….queste sono state le sue ultime immagini con la nostra maglia.

Di acqua sotto i ponti ne è passata, ci siamo consolati con Acerbi, “guardate or ne arrossisce il traditore” e Stefan finora non aveva mai affrontato i suoi ex compagni.

Quattro anni d’amore e poi la rottura, gestita nel peggiore dei modi, nella nostra mente è ancora acceso il ricordo e la rabbia.

Da quel 20 maggio che tolse ai capitolini il sogno Champions sfiorato, l’olandese non ha più incrociato il suo passato.  Luciano Spalletti decise di lasciarlo in panchina non sottoponendo il difensore al disagio emotivo e soprattutto alle “pressioni” dei tifosi biancocelesti.  Questa la storiella raccontata in occasione del primo match da rivale all’Olimpico,  mentre la sua assenza a Milano si imputo’ a problemi fisici.

Stasera però sarà in campo e si tratterà della prima sfida dopo i tre incontri saltati, o almeno così ha riportato il Corriere dello Sport e sarà la sua  prima volta contro di noi.

Per Conte il difensore olandese è il baluardo della retroguardia e non ha alcuna intenzione di privarsene.
Completando il trittico con bensì con Godin e Skriniar, Stefan è pronto ad una doppia sfida: quella del San Siro e quella col suo passato.

Attenzione però, il volo è in preda di improvvisa turbolenza, si mormora di “rischio turnover” e l’allenatore nerazzurro potrebbe fare il sacrificio estremo tenendo in panchina sia l’olandese che Romelu.

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